domenica 19 ottobre 2014

Out of darkness

Safeport

Non ho mai amato il buio, mi ricorda la mia camera, quando ero bambina, e attendevo l'arrivo di mio padre con la stessa paura di chi si aspetta di vedere un mostro uscire da sotto al letto.
Non ho mai amato il buio e tutt'ora continuo ad odiarlo.
La jeep salta ad ogni buca che incontra su quella strada poco asfaltata nascosta al mio sguardo. La voce di Klaus cerca di essere rassicurante quando mi dice di essere quasi arrivati, eppure la benda sui miei occhi mi fa sentire inerme, troppo.
Buio anche in questa casa, mentre avanzo nel corridoio con il solo aiuto del crucco che mi impedisce di cadere. Poi una voce, quella di Philip, demoralizzata e sofferente, e poi delle braccia, quelle di Hoggs che mi stringono dopo tanto tempo di assenza, un abbraccio che non ricambio ancora immersa in quel buio che mi impedisce di tranquillizzarmi.
Una mano afferra la mia destra, un'altra mi cinge la vita. Un tango che ho già fatto, che ho già ballato un tempo, un tempo talmente lontano che sembrerebbe non essere mai esistito.
Klaus leva la benda e davanti ai miei occhi il volto di Lars prende forma, un volto diffidente ma allo stesso tempo sollevato.
Vuole un aiuto da me, io voglio delle risposte e alla fine della serata nessuno dei due ha ottenuto molto più di quanto non avesse già.
Comincio a credere che quello che c'è stato sia stato solo un sogno, nient altro eppure mi sorprendo a sperare che non sia così.

Era la mia famiglia.

Era...allora perchè sei venuta qui?

Philip me lo chiede e vuole una risposta, potrei dirgli milioni di cose, potrei dirgli che una famiglia si protegge, che una famiglia si perdona, ma a dire la verità non posso farlo, non finchè non avrò avuto la mia verità, opto per la risposta più sincera che riesco a trovare.

Perchè non posso comunque smettere di volergli bene.



Seven Hills

E vorrei imparare ad imitarti, a fare del male come sai.

Altra sera, il buio mi avvolge comunque ma questa volta non è una benda a coprirmi gli occhi, questa volta è tutto quello che succede intorno a me. Il Core sotto attacco, l'edificio della Blue Sun in pezzi, New London...persone, volti, nomi, voci, si rincorrono nella mia mente, eppure io sono lontana, in una camera d'albergo con Owen che mi urla contro, che mi urla contro per Sharon, ovviamente, Sharon che ha picchiato Nicole, che non ha retto nuovamente allo stress di un nostro litigio e che ancora una volta ha calcato la mano sulla violenza di cui è capace prendendosela con chi non c'entrava nulla. Sharon che io non posso perdonare.
Ma Owen continua a buttarmi addosso una frustrazione che ormai si porta dietro da mesi ed io, io, io vorrei solo fuggire, di nuovo.

Correrei a salvarti, correrei a parlarti, a consolarti, niente più dolore
Correrei a fermare il tempo e con lui le sue torture

Sai qual'è il problema, in realtà? Fai sentire ognuno.. speciale. La dove la maggioranza crede che tu tenga lontane le persone perchè non ti interessa, in realtà è il contrario.. ti interessano. Tutti. Solo che nessuno sa degli altri... eppure tutti, allo stesso tempo, lottano per te e credono, ingenuamente, di essere gli unici a farlo per la tua vita. Per la tua fiducia ed il tuo affetto. Io non ti ho mai chiesto niente, Daphne. Non ti ho mai chiesto di essere mia per sempre, non ti ho mai chiesto di amarmi ne di essermi devota. Non ti ho mai chiesto di sacrificare qualcosa per me. E questo, te lo dico sinceramente, mi ha fatto credere di essere l'unico. Non nella visione romantica di ciò che dovrebbe significare. Mi hai avvicinato, più che altro, all'idea di una famiglia. Il branco. Ma tu non sei la Lupa del mio branco: lo sei di molti altri. Perchè in tanti ti venerano, in tanti ti adorano. Ma quante di queste persone ti vuole bene, D.? Bene davvero?

Penserei ad un male che non ci ferisca mai
Penserei ad una scusa che non ti deluda mai

Per un attimo ho paura, ho paura che vada via, che scivoli dalle mie mani come sabbia. Eppure dovrei essere felice, era questo che volevo, allontanarlo, mandarlo via da me e non farlo più tornare, ma ora che sono in bilico sul filo di un rasoio vorrei solo afferrarlo.
Le sue parole sono pugnalate al cuore, violenti affondi che mi fanno mancare il fiato e sanguinare, ma sono solo la diretta conseguenza delle mie, che tante volte l'hanno ucciso.
Costringo il mio istinto a morire, costringo il mio istinto a rimanere fermo, immobile, a spegnere la sua fiamma, questa volta deve andare via, questa volta io non lo fermerò.
Ma lui non va via, lui resta, resta questa notte come ha fatto in passato, resta ancora, e ancora...resta con me ed io con lui come due anime che si fanno compagnia.

Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più


Until the day I die.




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