sabato 24 maggio 2014

Harmony

Ed è soprattutto da te che dipende l'armonia interna qui dentro. Stai offendendo te stessa, Daphne, stai sminuendo la tua forza, il tuo carattere, e tutto quello che sei in grado di fare. Tu ed io ci siamo offerti come guide, io posso essere in grado d'organizzare e di controllare che tutto sia in ordine, ma chi porta armonia sei tu, Daphne.

Le parole di Lars mi rimbombano ancora nella mente quando riapro gli occhi e la luce nella mia camera mi sorprende. Quanto ho dormito? 
Cerco di fare chiarezza nella mia mente, come sono arrivata fin qui? Devono essere stati Lars ed Yahn a portarmi nel mio letto ieri notte, immagino di essere crollata ma non riesco a ricordare in quale momento, di cosa stavamo parlando?
Il mal di testa si fa strada nei miei pensieri mentre mi metto seduta tra le coperte di seta che mi scivolano addosso, ed è proprio in quel momento che noto una figura distesa sul pavimento, sobbalzo ma poi la riconosco.


Yahn?

Yahn è li che dorme profondamente sul tappeto facendolo quasi sembrare la cosa più comoda sulla quale si sia mai steso tanto che se ne sta beato, immerso in chissà quali sogni. Scendo piano dal letto e mi ci avvicino, sono ancora stanca, sfiancata dalla nausea, ma il sonno mi ha dato un po di forza.


Yahn svegliati...

Mormoro al suo orecchio dopo essermi accovacciata accanto a lui, con la mancina gli accarezzo una spalla fino a che un respiro un po più profondo non mi lascia intendere che si, si è svegliato.


Sali sul letto.

La luce che entra dalle vetrate rischiara il volto dell'accompagnatore addormentato che è rimasto a vegliare su di me e sulla mia salute per tutta la notte. Rivedo nei suoi occhi grigi baciati dal sole dell'alba la tristezza e la paura che non sono ancora andati via. Yahn si è risvegliato e con lui tutte le sue paure.
Accarezzo il suo viso e scivolo giù fino a raccogliergli la mano, mi alzo e lui mi segue e quando ritorno sul letto lui mi raggiunge.
Apro le mie braccia e Yahn poggia il capo sul mio petto, ha già chiuso gli occhi per addormentarsi di nuovo ed io resto a contemplarlo come se fosse un bambino in quell'abbraccio talmente candido da non lasciare nemmeno un'ombra di malizia.


Ti proteggerò sempre. Vi proteggerò sempre, promesso.

I baci di Rowan, le parole di Lars, l'abbraccio di Eddie, mi rimbalzano nella mente mentre osservo Yahn che scivola nei sogni, l'unico luogo in cui non posso proteggerlo, ma resto vigile ad attendere... e forse il buio non è poi così impenetrabile.


Ci prenderemo cura di te.

E io di voi.

mercoledì 14 maggio 2014

Condemned

Lei ha dovuto fare ogni guerra per essere così forte oggi,
Lei ha dovuto fare tutte le guerre della vita... e anche l'amore.


Daphne devi smetterla di farti male da sola, vuoi farmi morire di paura?

La voce di mio padre arriva alle mie orecchie ovattata, sono ancora assopita, frastornata dalle botte e dalla violenza che si è riversata su di me. Non è la prima volta e non sarà nemmeno l'ultima.

Non si preoccupi Mr Kim, ci penseremo noi a sua figlia.

Non riesco a capire di chi sia la voce, è tutto tremendamente irreale, cerco di muovermi ma qualcosa mi blocca.
Avverto un rumore di rotelle che stridono contro la pavimentazione asettica della clinica Bedlam e mi rendo conto che stanno spostando il mio lettino, attraversiamo il lungo corridoio dalle porte chiuse, le stanze che nascondono contengono segreti che non possono essere svelati al mondo intero.
Quando finalmente giungiamo in quella che sarà la mia camera per qualche tempo vengo lasciata li per ore, non so per quanto, non ci sono finestre, non ho punti di riferimento: probabilmente un'ora, un giorno, una settimana.. Quando finalmente si degnano di venire da me un'infermiera arcigna mi sveglia con qualche buffetto, mi fa sedere sul lettino e va via, tutto in silenzio, nessuno deve parlare con me, è la regola di mio padre.
Finalmente il Dottor Shane entra in camera con un bicchiere d'acqua e tre pillole in mano, due azzurre e una rossa.

Ci rivediamo bambina, proprio non vuoi smetterla di farti del male, guarda cosa ti sei combinata.

Non sono stata io, e lei lo sa.

E invece si piccola mia, smettila con queste fantasie, sai che ti renderebbero la permanenza qui più difficile.

Io non voglio stare qui.

Ma devi, quelli come te hanno bisogno di aiuto e nessuno crederà alle tue fantasie qui dentro.

Mi porge il bicchiere e le pillole, scuoto il capo, non le voglio, non sono malata, non mi sono fatta del male da sola, "è stato mio padre" vorrei urlare, ma non posso, nessuno mi ascolterebbe e così, come ho fatto tante volte, sono costretta ad inghiottire le lacrime e quelle medicine. Il resto si fa confuso... il resto è buio.

Mi sveglio da un incubo, il cuscino bagnato dalle mie lacrime, il sudore che scivola su di me, le mani che tremano, mi guardo intorno, è la mia camera, mia è di nessun altro.
Poso gli occhi sulla volpe che ha intagliato per me John e poi sulla spilla di Shawn e una fitta di dolore si impadronisce di me, non ci sono più, non ci saranno più.
Sul tavolino al centro della sala ci sono i fiori di Brendan, alla fine Celia li ha riportati in camera e nuovamente torna tutto ad essere confuso, Yahn, Brendan, la rabbia...

è quasi come se non avessi rispetto per la fiducia che gli altri ripongono in te.

Quelle parole rimbombano nella mia mente, martellano la mia testa senza pietà, ma infine la vedo, vedo quella bambolina accanto a me, un regalo di una bambina di Bullfinch e forse.. forse c'è speranza.

*****
Il dottor Shane morì molti anni dopo quando Daphne era già una Yiji. Una dose eccessiva di farmaci stroncò la sua vita proprio poco prima di veder nascere il primo nipote, erano pillole azzurre e rosse. Fu un suicidio, l'autolesionismo e la depressione sono difficili da essere domati.