sabato 27 settembre 2014

Like a lone wolf ... with a pack

Cómo decir que me parte en mil las esquinitas de mis huesos


Mi avevano detto che morire è dolce come sognare, che allontana il dolore rendendolo vuoto, inutile.
Quando Owen mi ha ritrovata in una pozza di sangue in quel bagno bianco come se fosse fatto di luce io ero morta. Il cocktail di vodka e sonniferi mi aveva avvolta quasi completamente in un gelo senza fine.
Credo che abbia urlato qualcosa, che abbia chiamato il mio nome, che abbia chiesto aiuto, credo di aver vomitato l'anima, di aver pianto... i ricordi sono sconnessi, manca sempre qualche tassello per completare il puzzle che la mia mente non sa come terminare.
Quando mi rendo conto di essere viva i polsi bruciano mentre Andres li medica con la fretta decisa e priva di dolcezza di chi sa che non c'è tempo da perdere.

Dimmi tutti i pianeti del sistema Polaris.

Tenta di tenermi sveglia, di tener sveglia chi vuole solo scivolare nel torpore avvolgente della morte. Quando riacquisto la lucidità necessaria, Andres sta buttando via medicine e caramelle, qualsiasi cosa gli capiti tra le mani, qualsiasi cosa possa risultare pericolosa.
Discute con Owen, Owen ancora sporco di sangue, trafelato, appena uscito dall'ospedale. Owen che non vuole andare via.

Io sto cercando di salvarle la vita. Non solo stanotte. Sto cercando di salvargliela anche domani. La prossima settimana.

Nel giro di poche ore, 60mq di appartamento prendono vita. Owen non dorme mai - con la paura di non trovarmi più al suo risveglio - Andres centellina farmaci.

Me cuesta abrir los ojos y lo hago poco a poco no sea que aún te encuentre cerca

E poi arrivano Jordan e Nicole. La prima con i capelli arruffati, sulle sue labbra un bacio che sa di buono, di cioccolata, di mare, di aria fresca, non più di droga, non questa volta - Sei un'idiota! - lo dice con una forza tale da costringermi a perdonarla nello stesso istante in cui pronuncia quelle parole, quando le sue labbra trovano le mie.
Nicole con quel suo abbraccio talmente dolce che solo un randagio può dare e solamente chi conosce il valore dell'assenza può apprezzare veramente. Le faccio posto sul mio letto, abbasso il mio muro di difesa e decido di accettarla nella mia vita senza combatterle, senza oppormi.
La mia mente sfinita non riesce a cacciare via nemmeno gli otto cani con cui Owen irrompe in casa, una casa troppo piccola anche solo per due persone... figuriamoci se si hanno otto cani. 

Fuori il mondo con i suoi problemi svanisce. La Casa invasa dai giornalisti, Lars che viene portato via, cinquecento morti, due sorrisi rossi nuovi di zecca. Tutte le paure restano fuori dal mio appartamento come se nulla potesse davvero toccarmi, come se qualcuno mi stesse facendo da scudo con la sua protezione.
Il peggio deve ancora venire, ne sono consapevole, eppure non mi interessa.  
Quando credevo di aver perso ogni speranza nel futuro, quando avevo scelto di trovare quella pace tanto sperata, Andres mi parla di branco.


Forse non sono così sola come credevo.


Hay un trozo de luz en esta oscuridad para prestarme calma...el tiempo todo calma




Nessun commento:

Posta un commento