Urlo ma la mia voce non ha suono, batto i pugni, mi dimeno ma nessuno riesce a sentirmi e l'acqua gelida mi annega molto più velocemente di quanto io voglia.
La superficie ghiacciata sopra di me non viene scalfita dalle mie mani, e l'acqua...quella maledetta acqua mi ostruisce i polmoni e il fiato mi manca.
Da sotto al ghiaccio riesco a vedere il cielo scuro che si riflette sul lago, riesco a vedere dei corpi che cadono e battono contro le lastre macchiandole di sangue ma non ne avverto i suoni per quanto la disperazione, nel mio silenzio ovattato, sembrerebbe essere amplificata.
Sto per lasciarmi andare, la mia mente non reagisce e gli occhi si fanno sempre più pesanti, le membra sono completamente congelate e nessuno, nessuno può salvarmi a meno che..
Mentre ancora il mio pugno batte contro il ghiaccio in un ultimo disperato tentativo due occhi scuri ed una faccia da schiaffi con un ghigno sadico sul volto si affacciano guardandomi dall'altro lato della lastra, so chi è lui, so cosa ha fatto e quell'espressione stampata sul suo viso mi fa comprendere che anche lui è consapevole di quello che ho visto, ed è proprio per questo che mi lascia affogare, cadere...
è così buio qua sotto Will, perchè lottare? Forse dovrei semplicemente lasciarmi cadere giù, sempre più giù... prima o poi il gelo avrà fine e il buio non mi farà più paura.
Un pugno rompe il ghiaccio distruggendo in mille pezzi il vetro gelido. Il mostro riesce ad afferrare il mio polso e a tirarmi su poco prima che io mi lasci andare, ma trovo ancora un po di forza per dibattermi, non voglio morire, non devo morire...non dovevano morire, non volevano morire.
Sugar...Sugar sono io...
Quando riapro gli occhi il Sole mi tiene tra le sue braccia, mi stringe a se visibilmente preoccupato. Mi ha salvato, mi ha salvato ancora una volta e io annego nuovamente, non più nell'acqua gelida ma nel suo petto sommersa dai singhiozzi e dai tremori. Cerco la pace nel suo corpo caldo e non appena l'afferro ella svanisce con la stessa rapidità del sole che tramonta, chiudo gli occhi e lui è lì, ad attendermi con quel suo sorriso da bastardo e il mauler in mano.